DELLA GIOIA DI VIVERE
Noi nati negli anni ’50 e ’60 che eravamo felici, noi che giocavamo con gli amici, noi che abbiamo scoperto la vita, noi che abbiamo imparato a vivere prima dei 18 anni.
Noi che non lo abbiamo scordato.
“Noi” sono “io”, uno dei tanti.
Questa è la nostra storia.
Noi che siamo stati tutte queste cose e tanto altro ancora.
Noi che non c’era FukFok, Fakebook, Istantfool, Shitter/X, Telecrap, WhatsThefuck.
Naturalmente non erano sempre rose e fiori. Avevamo in nostri problemi, a volte anche seri.
Tanti non avevano la fortuna di permettersi vacanze, sciare, giocare a tennis, viaggiare, andare a teatro e tanto altro.
Abbiamo sbagliato, fatti tanti errori, ma non abbiamo mai dato colpa ad altri, alle mode, a influenze esterne.
Sapevamo che era solo colpa nostra, abbiamo cercato di rimediare, abbiamo imparato dai nostri errori e siamo maturati imparando la lezione.
Se appartenete a questa generazione, inviate questo post ai vostri amici e conoscenti della vostra generazione.
Ma anche a gente più giovane perché sappia com’era gratificante la nostra vita …
Perché ho scritto questo post?
Non per esternare i miei ricordi ed emozioni ma per raccontare come un bambino prima, e un ragazzo dopo, possa vivere felice e studiare senza ignoranza artificiale, social, amici virtuali, scimmiottare le mode, e ignorare i problemi della politica e della società.
Semplicemente vivere felice condividendo, frequentando, giocando e studiando con i compagni.
Tantissimo è cambiato dagli anni 50 e 60.
La vita dei bambini e dei ragazzi di oggi è molto diversa dalla nostra.
Ma è cambiata davvero in meglio?
Cosa hanno i bambini e i ragazzi di oggi di veramente importante che noi non avevamo?
Perché non possono vivere e studiare come lo facevamo noi?
Certamente hanno strumenti didattici che noi non avevamo, che offrono nuove possibilità, ma che vengono spesso usati come scorciatoie.
Ne parlo nell’ultima parte.
Sandie Shaw - Those were the days 1968
Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
E voi? Scrivete le vostre esperienze nei commenti.
P.S. Ci sono tanti siti che raccontano di come eravamo negli anni 50 e 60. Guardateli e sorprendetevi.
NOI CHE ALLA SCUOLA ELEMENTARE… ANNI ’50
Noi che … le nostre mamme non ci hanno visti con l’ecografia.
Noi che … abbiamo studiato la lingua italiana, non ita(g)liana.
Noi che … parlavamo italiano correttamente anche quando giocavamo.
Noi che … non facevamo distinzioni tra bambini ricchi e bambini poveri.
Noi che … giocavamo tutti insieme.
Noi che … a scuola avevamo un unico maestro, quasi sempre una maestra, che insegnava tutte la materie.
Noi che … a scuola andavamo vestiti in uniforme: i maschi con la blusa nera e le femmine con il grembiule bianco o nero.
Noi che … a scuola portavamo tutti il colletto bianco con un fiocco.
Noi che … a scuola anche le maestre indossavamo un grembiule nero.
Noi che … ambivamo alle coccarde di buoni.
Noi che … dovevamo scrivere per forza con la destra, anche se eravamo mancini, perché la sinistra era la mano del diavolo.
Noi che … la maestra aveva una matita copiativa bicolore, blu per errori non gravi e rossa per errori gravi.
Noi che … avevamo i quaderni con la copertina nera e il contorno dei fogli rosso.
Noi che … avevamo il quaderno di brutta e quello di bella; la maestra li ritirava tutte e due per vedere se avevamo copiato i compiti dagli altri.
Noi che … a scuola avevamo un quaderno di bella a quadretti e uno a righe con diversa rigatura di spazi secondo le classi.
Noi che … quando il quaderno era finito usavamo la copertina per ritagliare le mascherine di carnevale.
Noi che … la scuola iniziava il 1° di ottobre ma il 4 dello stesso mese c’era già un giorno di vacanza perché era S. Francesco patrono d’Italia.
Noi che … a scuola andavamo da soli, e tornavamo da soli.Noi che … il primo giorno di scuola i genitori accompagnavano solo quelli che iniziavano la prima.
Noi che … il primo giorno di scuola sapevamo già che la maestra ci faceva scrivere “i pensierini” di come avevamo trascorso le vacanze.
Noi che … non avevamo zainetti ma cartelle con dentro un libro e due quaderni. Una matita e una penna. Niente più.
Noi che … le vacanze estive non sempre erano belle perché dovevamo andare in colonia dove non c’erano i nostri amici.
Noi che … quando a scuola nessuno si sognava di farci fare dei corsi di sport perché lo sport ce lo inventavamo noi in cortile o nei prati.
Noi che … a scuola in prima riempivamo quaderni interi di aste, di lettere dell’alfabeto maiuscole e minuscole, in stampatello e in corsivo e solo con la matita “lapis” di legno.
Noi che … temperavamo la matita fino a ridurla un mozzicone.
Noi che … solo dopo mesi imparavamo a scrivere con la cannuccia e il pennino, e usare la carta assorbente per l’inchiostro.
Noi che … a scuola la maestra ci dava il voto anche di bella calligrafia.
Noi che … a scuola avevamo un astuccio di legno con il coperchio che si apriva tirandolo all’indietro.
Noi che … la maestra ci dava la nota se facevamo le “orecchie” alle pagine del quaderno e del libro.
Noi che … sui muri delle aule c'erano tanti cartelloni con le lettere dell'alfabeto con a fianco l'immagine dell'oggetto con la lettera iniziale corrispondente alla figura.
Noi che … facevamo la foto di classe con alle spalle la carta geografica.
Noi che … i bambini per andare a scuola portavano i calzoni corti anche d’inverno.
Noi che … in quinta elementare la maestra ci leggeva il quotidiano e ci spiegava i fatti più importanti.
Noi che … a scuola i banchi erano di legno, a due posti con i sedili uniti, col piano per scrivere inclinato, a ribaltina e con un ripiano per mettere i libri, un foro per il calamaio e una scanalatura per le penne.
Noi nati negli anni ’50 e ’60 che eravamo felici, noi che giocavamo con gli amici, noi che abbiamo scoperto la vita, noi che abbiamo imparato a vivere prima dei 18 anni.
Noi che non lo abbiamo scordato.
“Noi” sono “io”, uno dei tanti.
Questa è la nostra storia.
Noi che siamo stati tutte queste cose e tanto altro ancora.
Noi che non c’era FukFok, Fakebook, Istantfool, Shitter/X, Telecrap, WhatsThefuck.
Naturalmente non erano sempre rose e fiori. Avevamo in nostri problemi, a volte anche seri.
Tanti non avevano la fortuna di permettersi vacanze, sciare, giocare a tennis, viaggiare, andare a teatro e tanto altro.
Abbiamo sbagliato, fatti tanti errori, ma non abbiamo mai dato colpa ad altri, alle mode, a influenze esterne.
Sapevamo che era solo colpa nostra, abbiamo cercato di rimediare, abbiamo imparato dai nostri errori e siamo maturati imparando la lezione.
Se appartenete a questa generazione, inviate questo post ai vostri amici e conoscenti della vostra generazione.
Ma anche a gente più giovane perché sappia com’era gratificante la nostra vita …
Perché ho scritto questo post?
Non per esternare i miei ricordi ed emozioni ma per raccontare come un bambino prima, e un ragazzo dopo, possa vivere felice e studiare senza ignoranza artificiale, social, amici virtuali, scimmiottare le mode, e ignorare i problemi della politica e della società.
Semplicemente vivere felice condividendo, frequentando, giocando e studiando con i compagni.
Tantissimo è cambiato dagli anni 50 e 60.
La vita dei bambini e dei ragazzi di oggi è molto diversa dalla nostra.
Ma è cambiata davvero in meglio?
Cosa hanno i bambini e i ragazzi di oggi di veramente importante che noi non avevamo?
Perché non possono vivere e studiare come lo facevamo noi?
Certamente hanno strumenti didattici che noi non avevamo, che offrono nuove possibilità, ma che vengono spesso usati come scorciatoie.
Ne parlo nell’ultima parte.
Sandie Shaw - Those were the days 1968
Those were the days my friend
We thought they'd never end
We'd sing and dance forever and a day
We'd live the life we choose
We'd fight and never lose
For we were young and sure to have our way.
E voi? Scrivete le vostre esperienze nei commenti.
P.S. Ci sono tanti siti che raccontano di come eravamo negli anni 50 e 60. Guardateli e sorprendetevi.
NOI CHE ALLA SCUOLA ELEMENTARE… ANNI ’50
Noi che … le nostre mamme non ci hanno visti con l’ecografia.
Noi che … abbiamo studiato la lingua italiana, non ita(g)liana.
Noi che … parlavamo italiano correttamente anche quando giocavamo.
Noi che … non facevamo distinzioni tra bambini ricchi e bambini poveri.
Noi che … giocavamo tutti insieme.
Noi che … a scuola avevamo un unico maestro, quasi sempre una maestra, che insegnava tutte la materie.
Noi che … a scuola andavamo vestiti in uniforme: i maschi con la blusa nera e le femmine con il grembiule bianco o nero.
Noi che … a scuola portavamo tutti il colletto bianco con un fiocco.
Noi che … a scuola anche le maestre indossavamo un grembiule nero.
Noi che … ambivamo alle coccarde di buoni.
Noi che … dovevamo scrivere per forza con la destra, anche se eravamo mancini, perché la sinistra era la mano del diavolo.
Noi che … la maestra aveva una matita copiativa bicolore, blu per errori non gravi e rossa per errori gravi.
Noi che … avevamo i quaderni con la copertina nera e il contorno dei fogli rosso.
Noi che … avevamo il quaderno di brutta e quello di bella; la maestra li ritirava tutte e due per vedere se avevamo copiato i compiti dagli altri.
Noi che … a scuola avevamo un quaderno di bella a quadretti e uno a righe con diversa rigatura di spazi secondo le classi.
Noi che … quando il quaderno era finito usavamo la copertina per ritagliare le mascherine di carnevale.
Noi che … la scuola iniziava il 1° di ottobre ma il 4 dello stesso mese c’era già un giorno di vacanza perché era S. Francesco patrono d’Italia.
Noi che … a scuola andavamo da soli, e tornavamo da soli.Noi che … il primo giorno di scuola i genitori accompagnavano solo quelli che iniziavano la prima.
Noi che … il primo giorno di scuola sapevamo già che la maestra ci faceva scrivere “i pensierini” di come avevamo trascorso le vacanze.
Noi che … non avevamo zainetti ma cartelle con dentro un libro e due quaderni. Una matita e una penna. Niente più.
Noi che … le vacanze estive non sempre erano belle perché dovevamo andare in colonia dove non c’erano i nostri amici.
Noi che … quando a scuola nessuno si sognava di farci fare dei corsi di sport perché lo sport ce lo inventavamo noi in cortile o nei prati.
Noi che … a scuola in prima riempivamo quaderni interi di aste, di lettere dell’alfabeto maiuscole e minuscole, in stampatello e in corsivo e solo con la matita “lapis” di legno.
Noi che … temperavamo la matita fino a ridurla un mozzicone.
Noi che … solo dopo mesi imparavamo a scrivere con la cannuccia e il pennino, e usare la carta assorbente per l’inchiostro.
Noi che … a scuola la maestra ci dava il voto anche di bella calligrafia.
Noi che … a scuola avevamo un astuccio di legno con il coperchio che si apriva tirandolo all’indietro.
Noi che … la maestra ci dava la nota se facevamo le “orecchie” alle pagine del quaderno e del libro.
Noi che … sui muri delle aule c'erano tanti cartelloni con le lettere dell'alfabeto con a fianco l'immagine dell'oggetto con la lettera iniziale corrispondente alla figura.
Noi che … facevamo la foto di classe con alle spalle la carta geografica.
Noi che … i bambini per andare a scuola portavano i calzoni corti anche d’inverno.
Noi che … in quinta elementare la maestra ci leggeva il quotidiano e ci spiegava i fatti più importanti.
Noi che … a scuola i banchi erano di legno, a due posti con i sedili uniti, col piano per scrivere inclinato, a ribaltina e con un ripiano per mettere i libri, un foro per il calamaio e una scanalatura per le penne.
Noi che … prima di cominciare le lezioni la maestra ci faceva recitare la preghierina.
Noi che … imparavamo le tabelline a memoria perché la calcolatrice non sapevamo cos’era.
Noi che … sull’ultima pagina dei quaderni a quadretti c’era stampata la tavola pitagorica.
Noi che … a scuola imparavamo le poesie a memoria e il calcolo mentale rapido.
Noi che … per imparare a far di conto usavamo il pallottoliere e per conoscere la geografia guardavamo il mappamondo.
Noi che … la maestra abitava lontano; faceva a piedi la strada ma non era mai in ritardo.
Noi che … a scuola l’intervallo si chiamava “ricreazione” e giocavamo in cortile.
Noi che … a scuola per le lezioni di scienze dovevamo portare alla maestra foglie di diversi alberi, vari frutti, fiori di campagna, chicchi di mais, frumento, e per compito li dovevamo disegnare sul quaderno di bella.
Noi che … raccogliere foglie e fiori erano le ricerche da fare a casa.
Noi che … quando la maestra spiegava stavamo a braccia conserte e quando ci interrogava alla lavagna dovevamo tenere le braccia dietro la schiena; le posizioni si chiamavano di “prima “ o di “seconda”.
Noi che … se la maestra ci tirava le orecchie o ci dava un ceffone quando lo dicevamo a casa ne prendevamo due.
Noi che … se a scuola la maestra ci metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
Noi che … in classe i più indisciplinati venivano messi dietro alla lavagna.
Noi che … quando la maestra usciva in corridoio a fare pausa metteva il capoclasse alla lavagna a segnare “i buoni e i cattivi”; i buoni erano sempre gli amici e i cattivi, beh basta immaginarlo …
Noi che … a scuola la maestra teneva una bacchetta sempre pronta all’uso … quale strumento pedagogico e didattico importante.
Noi che … sull’ultima pagina dei quaderni a quadretti c’era stampata la tavola pitagorica.
Noi che … a scuola imparavamo le poesie a memoria e il calcolo mentale rapido.
Noi che … per imparare a far di conto usavamo il pallottoliere e per conoscere la geografia guardavamo il mappamondo.
Noi che … la maestra abitava lontano; faceva a piedi la strada ma non era mai in ritardo.
Noi che … a scuola l’intervallo si chiamava “ricreazione” e giocavamo in cortile.
Noi che … a scuola per le lezioni di scienze dovevamo portare alla maestra foglie di diversi alberi, vari frutti, fiori di campagna, chicchi di mais, frumento, e per compito li dovevamo disegnare sul quaderno di bella.
Noi che … raccogliere foglie e fiori erano le ricerche da fare a casa.
Noi che … quando la maestra spiegava stavamo a braccia conserte e quando ci interrogava alla lavagna dovevamo tenere le braccia dietro la schiena; le posizioni si chiamavano di “prima “ o di “seconda”.
Noi che … se la maestra ci tirava le orecchie o ci dava un ceffone quando lo dicevamo a casa ne prendevamo due.
Noi che … se a scuola la maestra ci metteva una nota sul diario, a casa era il terrore.
Noi che … in classe i più indisciplinati venivano messi dietro alla lavagna.
Noi che … quando la maestra usciva in corridoio a fare pausa metteva il capoclasse alla lavagna a segnare “i buoni e i cattivi”; i buoni erano sempre gli amici e i cattivi, beh basta immaginarlo …
Noi che … a scuola la maestra teneva una bacchetta sempre pronta all’uso … quale strumento pedagogico e didattico importante.
Noi che … se ci rivolgevamo alla maestra dovevamo dire “Signora maestra” e naturalmente le davamo del “lei”.
Noi che … alle elementari, quando il “maestro” era il Maestro, e in quarta studiavamo cose che oggi neanche si studiano in terza media.
Noi che … a scuola la maestra ci faceva l'ispezione di pulizia: osservava le unghie, le orecchie, il collo e se erano sporchi sgridava la mamma.
Noi che … a scuola andavamo da soli a piedi con qualunque tempo anche se abitavamo lontano, e al termine delle lezioni non c’erano i genitori fuori ad aspettarci e tonavamo a piedi.
Noi che … a scuola la maestra ci faceva il dettato pieno di parole apposta difficili da capire e da scrivere o frasi piene di trabocchetti.
Noi che …. la maestra se sbagliavamo alcune parole ce le faceva scrivere 100 volte.
Noi che … a scuola se commettevamo una marachella la maestra ci faceva scrivere 100 volte “non devo chiacchierare mentre la maestra spiega …” o “ non devo dire le parole brutte …” ecc.
Noi che … il giorno dopo la maestra controllava se avevamo scritto le 100 volte e, conoscendo la nostra calligrafia, ce le faceva ripetere 200 volte perché “ non l’hai scritto tu … ti sei fatto aiutare”.
Noi che … a scuola non esisteva il disturbo dell’attenzione o la dislessia … eri un somaro e basta.
Noi che … in quinta elementare avevamo compagni più grandi, i ripetenti.
Noi che … il taglia copia incolla erano le forbici, la carta velina, e la colla col pennellino.
Noi che … c’era il capoclasse e quando entrava una persona adulta gridava: “in piedi!”; e tutti ci alzavamo; stavamo così finché la maestra non avesse detto: “se-duti!”
Noi che … che tiravamo le palline di carta ’succhiate’ col cannello della penna .
Noi che … per andare alle medie (non obbligatorie) dovevamo sostenere l’esame d’ammissione, con tre scritti e un colloquio orale.
Noi che … alle elementari, quando il “maestro” era il Maestro, e in quarta studiavamo cose che oggi neanche si studiano in terza media.
Noi che … a scuola la maestra ci faceva l'ispezione di pulizia: osservava le unghie, le orecchie, il collo e se erano sporchi sgridava la mamma.
Noi che … a scuola andavamo da soli a piedi con qualunque tempo anche se abitavamo lontano, e al termine delle lezioni non c’erano i genitori fuori ad aspettarci e tonavamo a piedi.
Noi che … a scuola la maestra ci faceva il dettato pieno di parole apposta difficili da capire e da scrivere o frasi piene di trabocchetti.
Noi che …. la maestra se sbagliavamo alcune parole ce le faceva scrivere 100 volte.
Noi che … a scuola se commettevamo una marachella la maestra ci faceva scrivere 100 volte “non devo chiacchierare mentre la maestra spiega …” o “ non devo dire le parole brutte …” ecc.
Noi che … il giorno dopo la maestra controllava se avevamo scritto le 100 volte e, conoscendo la nostra calligrafia, ce le faceva ripetere 200 volte perché “ non l’hai scritto tu … ti sei fatto aiutare”.
Noi che … a scuola non esisteva il disturbo dell’attenzione o la dislessia … eri un somaro e basta.
Noi che … in quinta elementare avevamo compagni più grandi, i ripetenti.
Noi che … il taglia copia incolla erano le forbici, la carta velina, e la colla col pennellino.
Noi che … c’era il capoclasse e quando entrava una persona adulta gridava: “in piedi!”; e tutti ci alzavamo; stavamo così finché la maestra non avesse detto: “se-duti!”
Noi che … che tiravamo le palline di carta ’succhiate’ col cannello della penna .
Noi che … per andare alle medie (non obbligatorie) dovevamo sostenere l’esame d’ammissione, con tre scritti e un colloquio orale.
Noi che … in prima elementare avevamo come unico libro “il sillabario”; dalla seconda in poi c’era invece il “sussidiario”.
Noi che … la scuola finiva alle 12/13 e poi tornavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia.
Noi che … andavamo a scuola il sabato.
Noi che … eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo.
Noi che … quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.
Noi che … a scuola non c’era la palestra e facevamo ginnastica in cortile senza cambiarci di divisa.
Noi che … le scarpe da ginnastica le usavano solo per fare ginnastica e non per fare i fighi.
Noi che … la gita annuale era un evento speciale, e nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.
Noi che … l’unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo i chicchi di zucchero sopra la glassa.
Noi che … il bidello vendeva merendine per arrotolare lo stipendio.
Noi che … a scuola le caramelle costavano 5 lire e le stringhe di liquirizia 10 lire.
Noi che … giocavamo a palla-soffio con palline di carta sul banco doppio; il foro per il calamaio era la porta.
Noi che … il 1° Novembre era ‘Ognissanti’, mica Halloween.
NOI CHE STUDIAVAMO DIVERTENDOCI CON I COMPAGNI CHE ERANO I NOSTRI AMICI!
E DOPO LA SCUOLA … ANNI ’50
Noi che … dovevamo mettere il golfino quando la mamma aveva freddo.
Noi che … ci bastava poco per essere felici. Un libro era un regalo speciale del quale avere molta cura.
Noi che … ai compleanni c’erano tutti, ma proprio tutti, i compagni di classe.
Noi che … le palline di Natale erano di vetro e si rompevano.
Noi che … ricordiamo ancora adesso i regali che abbiamo ricevuto da bambini a Natale, desiderati davvero e non scelti sui cataloghi.
Noi che … non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva rintracciarci.
Noi che … andavamo in auto senza cinture di sicurezza né airbag.
Noi che … non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle prese di corrente.
Noi che … avevamo la banda e che per farne parte prestavamo giuramento.
Noi che … se facevamo casino nessuno chiamava i Carabinieri. Al massimo ci tirava un secchio d’acqua.
Noi che … non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici.
Noi che … andavamo a letto dopo Carosello.
Noi che … la pubblicità era Carosello, con Calimero pulcino nero, Carmencita, la brillantina Linetti, Miele Ambrosoli, Ringo con la sua carne Montana, il cavallo bianco del bagno schiuma Vidal, l’ispettore Calindri e la dolce Euchessina.
Noi che … giocavamo ai giardinetti.
Noi che … uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
Noi che … formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati non subivano alcuna delusione che si trasformava in trauma.
Noi che … giocavamo a calcio con le pigne.
Noi che … le pigne ce le tiravamo pure.
Noi che … un po’ di gesso, un sacchetto di tappi a corona (le biglie con le foto dei ciclisti erano un lusso), riempivano i pomeriggi sul marciapiede.
Noi che … in spiaggia avevamo le biglie di plastica con la figura del ciclista, e tutti volevano usare la biglia della maglia rosa.
Noi che … al mare al mattino, dovevamo aspettare due ore prima di entrare in acqua, perché avevamo fatto colazione! Al pomeriggio, dovevamo aspettare tre ore prima di entrare in acqua, perché avevamo pranzato!
Noi che … i pattini avevano 4 ruote e venivano allungati quando il piede cresceva.
Noi che … chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più bravo, e che se anche andavamo in strada non era così pericoloso.
Noi che … ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, ma non c’era alcuna denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno se non di noi stessi.
Noi che … ci sbucciavamo il ginocchio, e ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più ci vantavamo.
Noi che … dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.
Noi che … avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il ‘passaggio segreto’.
Noi che … giocando a nomi-cose-animali-città imparavamo la geografia.
Noi che … ci mancavano sempre 4 figurine per finire l’album Panini (celò, celò, celò, celò, mi manca!).
Noi che … uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello, o semplicemente entravamo senza bussare, e lui era li e uscivamo a giocare.
Noi che … suonavamo i campanelli di estranei e poi scappavamo.
Noi che … avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il ‘passaggio segreto’.
Noi che … giocavamo col trenino Lima, perché l’altra marca (Rivarossi) era troppo cara.
Noi che … la scuola finiva alle 12/13 e poi tornavamo a casa per il pranzo con tutta la famiglia.
Noi che … andavamo a scuola il sabato.
Noi che … eravamo tutti buoni compagni di classe, ma se c’era qualche bullo, ci pensava il maestro a sistemarlo.
Noi che … quando a scuola c’era l’ora di ginnastica partivamo da casa in tuta, tutti felici.
Noi che … a scuola non c’era la palestra e facevamo ginnastica in cortile senza cambiarci di divisa.
Noi che … le scarpe da ginnastica le usavano solo per fare ginnastica e non per fare i fighi.
Noi che … la gita annuale era un evento speciale, e nelle foto delle gite facevamo le corna ed eravamo sempre sorridenti.
Noi che … l’unica merendina era il Buondì Motta e mangiavamo i chicchi di zucchero sopra la glassa.
Noi che … il bidello vendeva merendine per arrotolare lo stipendio.
Noi che … a scuola le caramelle costavano 5 lire e le stringhe di liquirizia 10 lire.
Noi che … giocavamo a palla-soffio con palline di carta sul banco doppio; il foro per il calamaio era la porta.
Noi che … il 1° Novembre era ‘Ognissanti’, mica Halloween.
NOI CHE STUDIAVAMO DIVERTENDOCI CON I COMPAGNI CHE ERANO I NOSTRI AMICI!
E DOPO LA SCUOLA … ANNI ’50
Noi che … dovevamo mettere il golfino quando la mamma aveva freddo.
Noi che … ci bastava poco per essere felici. Un libro era un regalo speciale del quale avere molta cura.
Noi che … ai compleanni c’erano tutti, ma proprio tutti, i compagni di classe.
Noi che … le palline di Natale erano di vetro e si rompevano.
Noi che … ricordiamo ancora adesso i regali che abbiamo ricevuto da bambini a Natale, desiderati davvero e non scelti sui cataloghi.
Noi che … non avevamo cellulari… cosicché nessuno poteva rintracciarci.
Noi che … andavamo in auto senza cinture di sicurezza né airbag.
Noi che … non avevamo chiusure di sicurezza per i bambini nelle confezioni dei medicinali, nei bagni, alle prese di corrente.
Noi che … avevamo la banda e che per farne parte prestavamo giuramento.
Noi che … se facevamo casino nessuno chiamava i Carabinieri. Al massimo ci tirava un secchio d’acqua.
Noi che … non avevamo videogiochi, né registratori, né computer. Ma avevamo tanti amici.
Noi che … andavamo a letto dopo Carosello.
Noi che … la pubblicità era Carosello, con Calimero pulcino nero, Carmencita, la brillantina Linetti, Miele Ambrosoli, Ringo con la sua carne Montana, il cavallo bianco del bagno schiuma Vidal, l’ispettore Calindri e la dolce Euchessina.
Noi che … giocavamo ai giardinetti.
Noi che … uscivamo a giocare con l’unico obbligo di rientrare prima del tramonto.
Noi che … formavano delle squadre per giocare una partita; non tutti venivano scelti per giocare e gli scartati non subivano alcuna delusione che si trasformava in trauma.
Noi che … giocavamo a calcio con le pigne.
Noi che … le pigne ce le tiravamo pure.
Noi che … un po’ di gesso, un sacchetto di tappi a corona (le biglie con le foto dei ciclisti erano un lusso), riempivano i pomeriggi sul marciapiede.
Noi che … in spiaggia avevamo le biglie di plastica con la figura del ciclista, e tutti volevano usare la biglia della maglia rosa.
Noi che … al mare al mattino, dovevamo aspettare due ore prima di entrare in acqua, perché avevamo fatto colazione! Al pomeriggio, dovevamo aspettare tre ore prima di entrare in acqua, perché avevamo pranzato!
Noi che … i pattini avevano 4 ruote e venivano allungati quando il piede cresceva.
Noi che … chi lasciava la scia più lunga nella frenata con la bici era il più bravo, e che se anche andavamo in strada non era così pericoloso.
Noi che … ci tagliavamo, ci rompevamo un osso, perdevamo un dente, ma non c’era alcuna denuncia per questi incidenti. La colpa non era di nessuno se non di noi stessi.
Noi che … ci sbucciavamo il ginocchio, e ci mettevamo il mercurio cromo, e più era rosso più ci vantavamo.
Noi che … dopo la prima partita c’era la rivincita, e poi la bella, e poi la bella della bella.
Noi che … avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il ‘passaggio segreto’.
Noi che … giocando a nomi-cose-animali-città imparavamo la geografia.
Noi che … ci mancavano sempre 4 figurine per finire l’album Panini (celò, celò, celò, celò, mi manca!).
Noi che … uscivamo, montavamo in bicicletta o camminavamo fino a casa dell’amico, suonavamo il campanello, o semplicemente entravamo senza bussare, e lui era li e uscivamo a giocare.
Noi che … suonavamo i campanelli di estranei e poi scappavamo.
Noi che … avevamo il ‘nascondiglio segreto’ con il ‘passaggio segreto’.
Noi che … giocavamo col trenino Lima, perché l’altra marca (Rivarossi) era troppo cara.
Noi che … ci massacravamo il polso cercando di far rimbalzare le palline clic – clac il più a lungo possibile.
Noi che … la mattina bevevamo il caffè latte senza corn flakes e muesli ma col pane e burro.
Noi che … lo yogurt era in quel bel vasetto dello YOMO ed era rigorosamente bianco.
Noi che … compravamo dal fornaio pizza e focaccia per 50 lire, il gelato per 30 lire, e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
Noi che … condividevamo una bibita in quattro, bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno si ammalava per questo.
Noi che … bevevamo acqua fresca dalla fontanella dei giardinetti.
Noi che … che andavamo a prendere il latte, con un bottiglione, dal lattaio. Il sapore era ben diverso da quello di qualsiasi confezione odierna, anche se super reclamizzata.
Noi che … mangiavamo per la fame e oggi abbiamo fame ma siamo a dieta!
Noi che … giocavamo con sassi e legni, biglie e carte.
Noi che … facevamo battaglie con i bussolotti di carta soffiati da una canna di plastica.
Noi che … quando iniziava la Fiera Campionaria di Milano saccheggiavamo i depliant di tutti gli stand.
Noi che … facevamo lo scubidù.
Noi che … al calcio balilla era vietato “frullare”.
Noi che … giocavamo a calcetto nel cortile della parrocchia.
Noi che … se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.
Noi che … alla messa ridevamo di continuo, e che se non andavamo erano guai.
Noi che … da lupetti cacciavamo il grande urlo.
Noi che … ci veniva la febbre per le scottature perché le creme non esistevano e figuriamoci se ci mettevamo la maglietta.
Noi che …quando starnutivi nessuno chiamava l’ambulanza.
Noi che … la mattina bevevamo il caffè latte senza corn flakes e muesli ma col pane e burro.
Noi che … lo yogurt era in quel bel vasetto dello YOMO ed era rigorosamente bianco.
Noi che … compravamo dal fornaio pizza e focaccia per 50 lire, il gelato per 30 lire, e non andavamo dal dietologo per problemi di sovrappeso, perché stavamo sempre in giro a giocare.
Noi che … condividevamo una bibita in quattro, bevendo dalla stessa bottiglia e nessuno si ammalava per questo.
Noi che … bevevamo acqua fresca dalla fontanella dei giardinetti.
Noi che … che andavamo a prendere il latte, con un bottiglione, dal lattaio. Il sapore era ben diverso da quello di qualsiasi confezione odierna, anche se super reclamizzata.
Noi che … mangiavamo per la fame e oggi abbiamo fame ma siamo a dieta!
Noi che … giocavamo con sassi e legni, biglie e carte.
Noi che … facevamo battaglie con i bussolotti di carta soffiati da una canna di plastica.
Noi che … quando iniziava la Fiera Campionaria di Milano saccheggiavamo i depliant di tutti gli stand.
Noi che … facevamo lo scubidù.
Noi che … al calcio balilla era vietato “frullare”.
Noi che … giocavamo a calcetto nel cortile della parrocchia.
Noi che … se passavamo la palla al portiere coi piedi e lui la prendeva con le mani non era fallo.
Noi che … alla messa ridevamo di continuo, e che se non andavamo erano guai.
Noi che … da lupetti cacciavamo il grande urlo.
Noi che … ci veniva la febbre per le scottature perché le creme non esistevano e figuriamoci se ci mettevamo la maglietta.
Noi che …quando starnutivi nessuno chiamava l’ambulanza.
Noi che … le pasticche prendevamo per il mal di gola e non per drogarci.
Noi che … i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa e noi si spiaccicavano.
Noi che … avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.
Noi che … con niente eravamo sempre occupatissimi.
Noi che … si era diventati grandi quando potevamo portare i pantaloni lunghi tutto l’anno.
Noi che … non avevamo videogiochi, né registratori, né computer, ma avevamo tanti amici.
Noi che … facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.
Noi che … non non esisteva il razzismo e ci sentivamo tutti uguali.
NOI CHE … CI BASTAVA QUELLO CHE AVEVAMO!
NOI CHE ALLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI … ANNI 60
Noi che … non conoscevamo il razzismo.
Noi che … non c’erano spacciatori di droga fuori dalla scuola.
Noi che … non sapevamo cosa fosse la droga.
Noi che … abbiamo vissuto il 1968.
Noi che … occupavamo le scuole.
Noi che … durante le occupazioni della scuola facevamo accesi dibatti su capitalismo e socialismo.
Noi che … andavamo in piazza a dimostrare.
Noi che … protestavamo contro questa società.
Noi che … vivevamo negli anni di piombo, in mezzo ad inaudite violenze e stragi tra lotte sociali e di classe.
Noi che … parlavamo di politica.
Noi che … parlavamo di filosofia.
Noi che … facevamo filosofia con vivaci dibattiti con il professore.
Noi che … parlavamo di letteratura.
Noi che … andavamo a vedere i film d’essay.
Noi che … per fare ricerche e approfondire gli argomenti andavamo a studiare in biblioteca, non su internet.
Noi che … abbiamo iniziato il liceo dopo aver studiato tre anni il latino alle scuole medie. Abolito nel 1978!
Noi che … gli unici strumenti didattici erano i professori e i libri di testo.
Noi che … agli esami avevamo solo carta, penna, e vocabolario.
Noi che … facevamo tutti i calcoli a mano, anche quelli più complicati.
Noi che … avevamo il regolo calcolatore Nestler, e che lo usiamo ancora oggi. Più versatile delle calcolatrici scientifiche di oggi.
Noi che … confutavano i professori in classe.
Noi che … per protesta uscivamo dall’aula quando il professore ci imponeva di non mettere in dubbio la sua parola.
Noi che … quando c’era un supplente giocavamo a bridge.
Noi che … i termometri li rompevamo, e le palline di mercurio giravano per tutta casa e noi si spiaccicavano.
Noi che … avevamo adottato gatti e cani randagi che non ci hanno mai attaccato nessuna malattia mortale anche se dopo averli accarezzati ci mettevamo le dita in bocca.
Noi che … con niente eravamo sempre occupatissimi.
Noi che … si era diventati grandi quando potevamo portare i pantaloni lunghi tutto l’anno.
Noi che … non avevamo videogiochi, né registratori, né computer, ma avevamo tanti amici.
Noi che … facevamo il gioco della bottiglia tutti seduti per terra.
Noi che … non non esisteva il razzismo e ci sentivamo tutti uguali.
NOI CHE … CI BASTAVA QUELLO CHE AVEVAMO!
NOI CHE ALLE SCUOLE MEDIE SUPERIORI … ANNI 60
Noi che … non conoscevamo il razzismo.
Noi che … non c’erano spacciatori di droga fuori dalla scuola.
Noi che … non sapevamo cosa fosse la droga.
Noi che … abbiamo vissuto il 1968.
Noi che … occupavamo le scuole.
Noi che … durante le occupazioni della scuola facevamo accesi dibatti su capitalismo e socialismo.
Noi che … andavamo in piazza a dimostrare.
Noi che … protestavamo contro questa società.
Noi che … vivevamo negli anni di piombo, in mezzo ad inaudite violenze e stragi tra lotte sociali e di classe.
Noi che … parlavamo di politica.
Noi che … parlavamo di filosofia.
Noi che … facevamo filosofia con vivaci dibattiti con il professore.
Noi che … parlavamo di letteratura.
Noi che … andavamo a vedere i film d’essay.
Noi che … per fare ricerche e approfondire gli argomenti andavamo a studiare in biblioteca, non su internet.
Noi che … abbiamo iniziato il liceo dopo aver studiato tre anni il latino alle scuole medie. Abolito nel 1978!
Noi che … gli unici strumenti didattici erano i professori e i libri di testo.
Noi che … agli esami avevamo solo carta, penna, e vocabolario.
Noi che … facevamo tutti i calcoli a mano, anche quelli più complicati.
Noi che … avevamo il regolo calcolatore Nestler, e che lo usiamo ancora oggi. Più versatile delle calcolatrici scientifiche di oggi.
Noi che … confutavano i professori in classe.
Noi che … per protesta uscivamo dall’aula quando il professore ci imponeva di non mettere in dubbio la sua parola.
Noi che … quando c’era un supplente giocavamo a bridge.
Noi che … i messaggini per la ragazza li scrivevamo su dei pezzetti di carta da passare al compagno.
Noi che … in Inghilterra frequentavamo i corsi estivi di inglese, finivamo in una classe di soli italiani, non parlavamo mai inglese, ma tornavamo esperti di parolacce in napoletano, romanesco, siciliano e veneto.
Noi che … cantavamo le canzoni di The Beatles con la professoressa d’inglese che suonava la chitarra.
Noi che … cantavamo My Heart's in the Highlands di Robert Burns (1789) con la professoressa d’inglese che suonava la chitarra.
Noi che … studiavamo i capolavori della letteratura inglese del trecento nella versione originale e non nella versione in inglese moderno.
Noi che … abbiamo studiato le classi sociali in Gran Bretagna leggendo Look Back in Anger di John Osborne (1956).
Noi che … a pranzo ascoltavamo l’Orlando Furioso alla radio.
Noi che … guardavamo i grandi sceneggiati Rai dei capolavori della letteratura.
Noi che … organizzavamo spettacoli in parrocchia e nell’Aula Magna del liceo.
Noi che … ci esibivamo negli spettacoli da noi organizzati.
Noi che … su con il morale che arriva la Parziale (prof. di matematica).
Noi che … scrivevamo lettere in latino alle ragazze che ci piacevano.
Noi che … in classe prestavamo attenzione e studiavamo seriamente.
Noi che … i voti erano di merito, non per simpatia o per pietà da parte del prof.
Noi che … i voti non erano per nozionismo ma per avere veramente compreso la lezione.
Noi che … alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogico, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente ripeteva ed aveva una seconda opportunità.
Noi che … apprezzavamo il piacere di scrivere con la penna stilografica e il profumo dell’inchiostro nella boccetta di vetro!
Noi che … quando abbiamo fatto la maturità credevamo di essere arrivati, e invece stavamo partendo per il cammino della vita.
Noi che … siamo entrati in Università preparati e con un bagaglio culturale che ci permetteva di apprezzare criticamente lo studio e dibattere con i professori.
NOI CHE ABBIAMO IMPARATO A VIVERE STUDIANDO!
Noi che … in Inghilterra frequentavamo i corsi estivi di inglese, finivamo in una classe di soli italiani, non parlavamo mai inglese, ma tornavamo esperti di parolacce in napoletano, romanesco, siciliano e veneto.
Noi che … cantavamo le canzoni di The Beatles con la professoressa d’inglese che suonava la chitarra.
Noi che … cantavamo My Heart's in the Highlands di Robert Burns (1789) con la professoressa d’inglese che suonava la chitarra.
Noi che … studiavamo i capolavori della letteratura inglese del trecento nella versione originale e non nella versione in inglese moderno.
Noi che … abbiamo studiato le classi sociali in Gran Bretagna leggendo Look Back in Anger di John Osborne (1956).
Noi che … a pranzo ascoltavamo l’Orlando Furioso alla radio.
Noi che … guardavamo i grandi sceneggiati Rai dei capolavori della letteratura.
Noi che … organizzavamo spettacoli in parrocchia e nell’Aula Magna del liceo.
Noi che … ci esibivamo negli spettacoli da noi organizzati.
Noi che … su con il morale che arriva la Parziale (prof. di matematica).
Noi che … scrivevamo lettere in latino alle ragazze che ci piacevano.
Noi che … in classe prestavamo attenzione e studiavamo seriamente.
Noi che … i voti erano di merito, non per simpatia o per pietà da parte del prof.
Noi che … i voti non erano per nozionismo ma per avere veramente compreso la lezione.
Noi che … alcuni studenti non erano brillanti come altri e quando perdevano un anno lo ripetevano. Nessuno andava dallo psicologo, dallo psicopedagogico, nessuno soffriva di dislessia né di problemi di attenzione né di iperattività; semplicemente ripeteva ed aveva una seconda opportunità.
Noi che … apprezzavamo il piacere di scrivere con la penna stilografica e il profumo dell’inchiostro nella boccetta di vetro!
Noi che … quando abbiamo fatto la maturità credevamo di essere arrivati, e invece stavamo partendo per il cammino della vita.
Noi che … siamo entrati in Università preparati e con un bagaglio culturale che ci permetteva di apprezzare criticamente lo studio e dibattere con i professori.
NOI CHE ABBIAMO IMPARATO A VIVERE STUDIANDO!
E DOPO LA SCUOLA … ANNI ’60
Noi che … non c’era FukFok, Fakebook, Istafool, Shitter/X, WhatsThefuck.
Noi che … non avevamo il cellulare per andare a parlare in privato sul terrazzo.
Noi che … andavamo in cabina a telefonare ed era un casino perché non si trovava mai il gettone.
Noi che … non avevamo cellulari e nessuno poteva rintracciarci.
Noi che … il low cost era l’autostop e che anche senza internet e telefonino ci davamo improbabili appuntamenti l’ultimo giorno di scuola.
Noi che … alle feste in casa di amici portavamo ognuno i nostri 45 giri.
Noi che … alle feste in casa di amici bevevamo solo bibite.
Noi che … andavamo a bar a giocare a boccette.
Noi che … quando andavamo in bicicletta o in motorino non portavamo il casco.
Noi che … leggevamo tutti i giorni i quotidiani stampati su carta.
Noi che … siamo cresciuti a pane e I Gufi.
Noi che … conoscevamo tutte la canzoni de I Gufi e tutti i testi a memoria.
Noi che … ascoltavamo la banda dei nostri amici: basso, batteria, chitarra, e pianola.
Noi che … facevamo gare ai campionati studenteschi di atletica al campo XXV Aprile.
Noi che … giocavamo a rugby nel CUS Milano al campo Giuriati, dove giocava anche l’Amatori Milano Rugby.
Noi che … andavamo a sciare in Austria perché costava molto meno.
Noi che … andavamo a vedere le partite della Simmenthal al Palalido.
Noi che … andavamo a vedere la 6 giorni al Vigorelli e i 20 minuti di surplace di Antonio Maspes.
Noi che … all’ippodromo di San Siro i cavalli che trottavano sotto 1’20 km venivano iscritti all’albo d’oro. Oggi trottano sotto 1’14 km negli ippodromi di provincia.
Noi che … all’ippodromo di San Siro quando la stupenda Roquepine ha concluso la sua leggendaria carriera vincendo il Gran Premio delle Nazioni 1968 abbiamo pianto.
Noi che … andavamo ai concerti pop al Palalido. Presentava Dori Ghezzi, moglie di Fabrizio De André. Quando saliva sul palco 5.000 indemoniati gridavano “nuda, nuda, nuda!”.
Noi che … andavamo ai concerti di musica classica e a spettacoli teatrali.
Noi che … andavamo a San Siro per vedere le leggende del calcio, maestri insuperabili.
Noi che … le partite di calcio non erano per rompere le gambe agli avversari, e nessun giocatore si permetteva di insultare l’arbitro.
Noi che … a San Siro non c’era violenza ma tanti papà con bambini.
Noi che … alla partita di Coppa dei Campioni tra Internazionale e CSKA Sofia c’erano 80.000 spettatori e solo quattro bulgari sugli spalti.
Noi che … quando il CSKA ha segnato IO mi sono alzato e, con lo stadio in un silenzio di tomba ho urlato “goal, goal, goal” tanto per vedere l’effetto che fa.
Loro che … 80.000 hanno guardato il pirla che urlava, e Helenio Herrera si è alzato dalla panchina e mi ha fatto il gesto dell’ombrello.
Noi che … andavamo al cinema con la ragazza e appena cominciava il film…
Noi che … andavamo a teatro a vedere I Gufi.
Noi che … da ragazzi avevamo la compagnia.
Noi che … la prima cotta.
Noi che … gli amori delle vacanze, i più belli.
Noi che … al mare giravamo in Graziella e facevamo gite con il Ciao che si accendeva pedalando.
Noi che … il bagnino ci avvertiva appena in tempo quando spuntava la mamma della ragazza che stavamo baciando.
Noi che … siamo ancora in contatto con gli amori delle vacanze ormai nonne.
Noi che … conserviamo ancora le lettere che scrivevamo e ricevevamo, e che ci regalano la felicità quando le rileggiamo.
Noi che … sfidavamo le grandi mareggiate con il bagnino che sudava freddo e pregava di non dovere venire a salvarci.
Noi che … andavamo a nuotare al largo fino a che ci accorgevamo che la spiaggia era una striscia a malapena visibile.
Noi che … andavamo al tramonto a pescare sul molo.
Noi che … facevamo le gare di mosconi con un ghiacciolo come premio.
Noi che … andavamo al camping degli olandesi per invitare le ragazze.
Noi che … al pomeriggio mangiavamo le patatine fritte comperate dagli olandesi con caravan sul lungomare.
Noi che … andavamo nudi a nuotare a mezzanotte.
Noi che … suonavamo la chitarra per conquistare le ragazze.
Noi che … suonavamo la pianola Bontempi.
Noi che … ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che … i primi balli stretti stretti.
Noi che … andavamo di sera con la ragazza in spiaggia a passeggiar.
Noi che … tutta la compagnia si riuniva dopo cena per andare a ballare in spiaggia e cantare in cerchio.
Noi che … le cassette se le mangiava il mangianastri, e dovevamo riavvolgere il nastro con la matita.
Noi che … sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile.
Noi che ... sapevamo tutte le parole delle canzoni e le cantavamo a squarciagola... oggi le parole le ricordiamo ancora tutte ma le cantiamo con un po' di nodo in gola.
Noi che … alla sera in spiaggia eravamo finalmente liberi di appartarci con la ragazza.
Noi che … facevamo furiose partite a flipper.
Noi che … facevamo tornei di calcio e di pallavolo tra i bagni.
Noi che … andavamo al dancing, non discoteche, con gli artisti che cantavano dal vivo.
Noi che … c'era la Polaroid e aspettavamo che si vedesse la foto.
Noi che … ospitavamo il figlio del portinaio perché non poteva permettersi di andare in vacanza.
Noi che … passavamo l’estate al mare.
Noi che … ogni anno la compagnia al mare era lo stesso gruppo.
Noi che … la nostra ragazza di quest’anno era la ragazza del nostro amico l’anno dopo.
Noi che … ci frequentavamo anche in città.
Noi che … entravamo in un antro buio di libri usati a cercare i libri di Urania, Saturno, Solaria, 50 lire cadauno.
Noi che … il Golfo del Tigullio, una fiaba visto dalla collina.
Noi che … le gallerie di Moneglia al buio pesto erano sfidare la morte.
Noi che … la notte di Capodanno non finiva con spari e morti.
Noi che … eravamo minorenni, non potevamo votare, ma conoscevamo esattamente i programmi di tutti i partiti.
Noi che … i partiti della 1° Repubblica erano: DC, MSI, PCI, PRI, PLI, PSI, PSDI.
Noi che … ci univamo ai capannelli in piazza del Duomo per parlare di politica.
Noi che … parlavamo di politica a cena.
Noi che … Tribuna Politica era un confronto civile tra politici e giornalisti competenti.
Noi che … andavamo a visitare le chiese non per pregare ma per ammirare i capolavori e l’architettura.
Noi che … eravamo vicini a chi era meno fortunato e i genitori non potevano dare quello che hanno dato a noi.
NOI CHE TANTI AMICI DELLA COMPAGNIA SONO ORA LASSÙ A FARE CASINO PER L’ETERNITÀ!
OGGI 2025 CHE LORO BAMBINI
Loro che … alle scuole elementari le vacanze estive durano tre mesi, non quattro.
Loro che … alle scuole elementari non vestono l’uniforme. I bambini ricchi indossano vestiti griffati. I bambini poveri vestiti usati comperati nei mercatini rionali.
Loro che … le classi includono bambini neri, africani, cinesi, indiani, musulmani, pachistani.
Loro che … italiani parlano solo ita(g)liano imparato da genitori laureati o guardando la televisione.
Loro che … l’astuccio per la scuola elementare è grande, colorato, e griffato per i ricchi.
Loro che … l'astuccio perfetto deve adattarsi alle nuove esigenze e oltre a penne, matite, gomme, temperamatite contiene altri accessori come righe, forbici, colla, evidenziatori, compasso e righello.
Loro che … non hanno mai visto una boccetta d’inchiostro.
Loro che … i bambini ricchi nell’intervallo mangiano dolci incartati con carta dorata, firmati da stelle della ristorazione.
Loro che … i bambini poveri guardano i bambini ricchi mangiare.
Loro che … i bambini ricchi invitano solo bambini ricchi a feste sontuose.
Loro che … i bambini poveri fanno le feste in cortile.
Loro che … i cartoni animati sono giapponesi con eroi che massacrano tutto quello che si muove con armi terrificanti.
Loro che … la pubblicità è di porcate dannose per la salute, o cose inutili, e strillano nei negozi “lo voglio!”
Loro che … inviano messaggini agli amici invece che parlare con loro.
Loro che … non hanno mai suonato il campanello della case dei loro amici per chiedergli di scendere a giocare.
Loro che … hanno i video giochi e non hanno mai giocato in cortile.
Loro che … andare ai giardinetti può essere pericoloso.
Loro che … ai giardinetti trovano siringhe usate da drogati.
Noi che … all’ippodromo di San Siro quando la stupenda Roquepine ha concluso la sua leggendaria carriera vincendo il Gran Premio delle Nazioni 1968 abbiamo pianto.
Noi che … andavamo ai concerti pop al Palalido. Presentava Dori Ghezzi, moglie di Fabrizio De André. Quando saliva sul palco 5.000 indemoniati gridavano “nuda, nuda, nuda!”.
Noi che … andavamo ai concerti di musica classica e a spettacoli teatrali.
Noi che … andavamo a San Siro per vedere le leggende del calcio, maestri insuperabili.
Noi che … le partite di calcio non erano per rompere le gambe agli avversari, e nessun giocatore si permetteva di insultare l’arbitro.
Noi che … a San Siro non c’era violenza ma tanti papà con bambini.
Noi che … alla partita di Coppa dei Campioni tra Internazionale e CSKA Sofia c’erano 80.000 spettatori e solo quattro bulgari sugli spalti.
Noi che … quando il CSKA ha segnato IO mi sono alzato e, con lo stadio in un silenzio di tomba ho urlato “goal, goal, goal” tanto per vedere l’effetto che fa.
Loro che … 80.000 hanno guardato il pirla che urlava, e Helenio Herrera si è alzato dalla panchina e mi ha fatto il gesto dell’ombrello.
Noi che … andavamo al cinema con la ragazza e appena cominciava il film…
Noi che … andavamo a teatro a vedere I Gufi.
Noi che … da ragazzi avevamo la compagnia.
Noi che … la prima cotta.
Noi che … gli amori delle vacanze, i più belli.
Noi che … al mare giravamo in Graziella e facevamo gite con il Ciao che si accendeva pedalando.
Noi che … il bagnino ci avvertiva appena in tempo quando spuntava la mamma della ragazza che stavamo baciando.
Noi che … siamo ancora in contatto con gli amori delle vacanze ormai nonne.
Noi che … conserviamo ancora le lettere che scrivevamo e ricevevamo, e che ci regalano la felicità quando le rileggiamo.
Noi che … sfidavamo le grandi mareggiate con il bagnino che sudava freddo e pregava di non dovere venire a salvarci.
Noi che … andavamo a nuotare al largo fino a che ci accorgevamo che la spiaggia era una striscia a malapena visibile.
Noi che … andavamo al tramonto a pescare sul molo.
Noi che … facevamo le gare di mosconi con un ghiacciolo come premio.
Noi che … andavamo al camping degli olandesi per invitare le ragazze.
Noi che … al pomeriggio mangiavamo le patatine fritte comperate dagli olandesi con caravan sul lungomare.
Noi che … andavamo nudi a nuotare a mezzanotte.
Noi che … suonavamo la chitarra per conquistare le ragazze.
Noi che … suonavamo la pianola Bontempi.
Noi che … ci emozionavamo per un bacio su una guancia.
Noi che … i primi balli stretti stretti.
Noi che … andavamo di sera con la ragazza in spiaggia a passeggiar.
Noi che … tutta la compagnia si riuniva dopo cena per andare a ballare in spiaggia e cantare in cerchio.
Noi che … le cassette se le mangiava il mangianastri, e dovevamo riavvolgere il nastro con la matita.
Noi che … sentivamo la musica nei mangiadischi sui 45 giri vinile.
Noi che ... sapevamo tutte le parole delle canzoni e le cantavamo a squarciagola... oggi le parole le ricordiamo ancora tutte ma le cantiamo con un po' di nodo in gola.
Noi che … alla sera in spiaggia eravamo finalmente liberi di appartarci con la ragazza.
Noi che … facevamo furiose partite a flipper.
Noi che … facevamo tornei di calcio e di pallavolo tra i bagni.
Noi che … andavamo al dancing, non discoteche, con gli artisti che cantavano dal vivo.
Noi che … c'era la Polaroid e aspettavamo che si vedesse la foto.
Noi che … ospitavamo il figlio del portinaio perché non poteva permettersi di andare in vacanza.
Noi che … passavamo l’estate al mare.
Noi che … ogni anno la compagnia al mare era lo stesso gruppo.
Noi che … la nostra ragazza di quest’anno era la ragazza del nostro amico l’anno dopo.
Noi che … ci frequentavamo anche in città.
Noi che … entravamo in un antro buio di libri usati a cercare i libri di Urania, Saturno, Solaria, 50 lire cadauno.
Noi che … il Golfo del Tigullio, una fiaba visto dalla collina.
Noi che … le gallerie di Moneglia al buio pesto erano sfidare la morte.
Noi che … la notte di Capodanno non finiva con spari e morti.
Noi che … eravamo minorenni, non potevamo votare, ma conoscevamo esattamente i programmi di tutti i partiti.
Noi che … i partiti della 1° Repubblica erano: DC, MSI, PCI, PRI, PLI, PSI, PSDI.
Noi che … ci univamo ai capannelli in piazza del Duomo per parlare di politica.
Noi che … parlavamo di politica a cena.
Noi che … Tribuna Politica era un confronto civile tra politici e giornalisti competenti.
Noi che … andavamo a visitare le chiese non per pregare ma per ammirare i capolavori e l’architettura.
Noi che … eravamo vicini a chi era meno fortunato e i genitori non potevano dare quello che hanno dato a noi.
NOI CHE TANTI AMICI DELLA COMPAGNIA SONO ORA LASSÙ A FARE CASINO PER L’ETERNITÀ!
OGGI 2025 CHE LORO BAMBINI
Loro che … alle scuole elementari le vacanze estive durano tre mesi, non quattro.
Loro che … alle scuole elementari non vestono l’uniforme. I bambini ricchi indossano vestiti griffati. I bambini poveri vestiti usati comperati nei mercatini rionali.
Loro che … le classi includono bambini neri, africani, cinesi, indiani, musulmani, pachistani.
Loro che … italiani parlano solo ita(g)liano imparato da genitori laureati o guardando la televisione.
Loro che … l’astuccio per la scuola elementare è grande, colorato, e griffato per i ricchi.
Loro che … l'astuccio perfetto deve adattarsi alle nuove esigenze e oltre a penne, matite, gomme, temperamatite contiene altri accessori come righe, forbici, colla, evidenziatori, compasso e righello.
Loro che … non hanno mai visto una boccetta d’inchiostro.
Loro che … i bambini ricchi nell’intervallo mangiano dolci incartati con carta dorata, firmati da stelle della ristorazione.
Loro che … i bambini poveri guardano i bambini ricchi mangiare.
Loro che … i bambini ricchi invitano solo bambini ricchi a feste sontuose.
Loro che … i bambini poveri fanno le feste in cortile.
Loro che … i cartoni animati sono giapponesi con eroi che massacrano tutto quello che si muove con armi terrificanti.
Loro che … la pubblicità è di porcate dannose per la salute, o cose inutili, e strillano nei negozi “lo voglio!”
Loro che … inviano messaggini agli amici invece che parlare con loro.
Loro che … non hanno mai suonato il campanello della case dei loro amici per chiedergli di scendere a giocare.
Loro che … hanno i video giochi e non hanno mai giocato in cortile.
Loro che … andare ai giardinetti può essere pericoloso.
Loro che … ai giardinetti trovano siringhe usate da drogati.
Loro che … i genitori li iscrivono a circoli sportivi e a squadre di calcio.
Loro che … indossano tute, magliette e scarpe griffate.
Loro che … alle partitelle di calcio i genitori si azzuffano e linciano gli arbitri.
Loro che … hanno imparato dai genitori come comportarsi quando giocano a calcio.
Loro che … i genitori saltano le code, parcheggiano in doppia fila, sulle strisce pedonali, nei posti riservati agli invalidi, e che lo faranno diventati grandi.
Loro che … alcuni sono costretti dai genitori a rubare.
LORO CHE POVERI INNOCENTI ROVINATI DAI GENITORI E DAI SOCIAL!
OGGI 2025 CHE LORO RAGAZZI
Loro che … hanno iniziato le scuole superiori senza aver studiato tre anni il latino alle scuole medie inferiori. Abolito nel 1978!
Loro che … gli spacciatori di droga sono fuori dalla scuola.
Loro che … si drogano.
Loro che … conoscono il razzismo e sono circondati dal razzismo.
Loro che … gli immigrati fuori dalle balle.
Loro che … i genitori non accettano che i loro figli siano in classi insieme a immigrati.
Loro che … considerano i professori pirla da insultare e minacciare.
Loro che … gli strumenti didattici sono tablet e smartphone.
Loro che … non hanno mai fatto ricerche in biblioteca.
Loro che … i fortunati hanno professori che onorano il loro ruolo.
Loro che … agli esami hanno tablet, laptop, vocabolari e-book, e domande a scelta multipla.
Loro che … fanno i calcoli usando apps con il smartphone.
Loro che … non hanno mai usato una penna stilografica.
Loro che … non hanno mai sentito il profumo dell’inchiostro.
Loro che … non leggono i giornali.
Loro che … l’ha detto il telemeloni.
Loro che … le notizie sono le pirlate scritte sui social.
Loro che … vivono sui social.
Loro che … girano in branco vestiti in uniforme, stesse giacche, stesse scarpe, i ricchi griffati, i poveri acquistati usati ai mercatini rionali.
Loro che … alle feste in casa di amici hanno un impianto da discoteca e luci psichedeliche.
Loro che … alle feste in casa di amici si drogano.
Loro che … alle feste in casa di amici ascoltano metal e rap con testi che celebrano odio e violenza.
Loro che … le feste in casa di amici sono orgie e stupri di branco.Loro che … il jazz chi era costui? I milanesi invece sanno che il giass è il ghiaccio.
Loro che … la televisione trasmette solo programmi spazzatura ideati da pirla per pirla.
Loro che … solo Rai 5 trasmette musica classica e teatro.
Loro che … che il cabaret chi era costui.
Loro che … i videogiochi e i film sono di violenza inaudita.
Loro che … la compagnia è un branco di stupratori.
Loro che … le vacanze esotiche con i soldi del babbo.
Loro che … i missini di Casa Pound sono sempre pronti a manganellare gli immigrati.
Loro che … a carnevale ogni stupro vale.
LORO CHE SAN GUFO GLI AIUTI!
Loro che … indossano tute, magliette e scarpe griffate.
Loro che … alle partitelle di calcio i genitori si azzuffano e linciano gli arbitri.
Loro che … hanno imparato dai genitori come comportarsi quando giocano a calcio.
Loro che … i genitori saltano le code, parcheggiano in doppia fila, sulle strisce pedonali, nei posti riservati agli invalidi, e che lo faranno diventati grandi.
Loro che … alcuni sono costretti dai genitori a rubare.
LORO CHE POVERI INNOCENTI ROVINATI DAI GENITORI E DAI SOCIAL!
OGGI 2025 CHE LORO RAGAZZI
Loro che … hanno iniziato le scuole superiori senza aver studiato tre anni il latino alle scuole medie inferiori. Abolito nel 1978!
Loro che … gli spacciatori di droga sono fuori dalla scuola.
Loro che … si drogano.
Loro che … conoscono il razzismo e sono circondati dal razzismo.
Loro che … gli immigrati fuori dalle balle.
Loro che … i genitori non accettano che i loro figli siano in classi insieme a immigrati.
Loro che … considerano i professori pirla da insultare e minacciare.
Loro che … gli strumenti didattici sono tablet e smartphone.
Loro che … non hanno mai fatto ricerche in biblioteca.
Loro che … i fortunati hanno professori che onorano il loro ruolo.
Loro che … agli esami hanno tablet, laptop, vocabolari e-book, e domande a scelta multipla.
Loro che … fanno i calcoli usando apps con il smartphone.
Loro che … non hanno mai usato una penna stilografica.
Loro che … non hanno mai sentito il profumo dell’inchiostro.
Loro che … non leggono i giornali.
Loro che … l’ha detto il telemeloni.
Loro che … le notizie sono le pirlate scritte sui social.
Loro che … vivono sui social.
Loro che … girano in branco vestiti in uniforme, stesse giacche, stesse scarpe, i ricchi griffati, i poveri acquistati usati ai mercatini rionali.
Loro che … alle feste in casa di amici hanno un impianto da discoteca e luci psichedeliche.
Loro che … alle feste in casa di amici si drogano.
Loro che … alle feste in casa di amici ascoltano metal e rap con testi che celebrano odio e violenza.
Loro che … le feste in casa di amici sono orgie e stupri di branco.Loro che … il jazz chi era costui? I milanesi invece sanno che il giass è il ghiaccio.
Loro che … la televisione trasmette solo programmi spazzatura ideati da pirla per pirla.
Loro che … solo Rai 5 trasmette musica classica e teatro.
Loro che … che il cabaret chi era costui.
Loro che … i videogiochi e i film sono di violenza inaudita.
Loro che … la compagnia è un branco di stupratori.
Loro che … le vacanze esotiche con i soldi del babbo.
Loro che … i missini di Casa Pound sono sempre pronti a manganellare gli immigrati.
Loro che … a carnevale ogni stupro vale.
LORO CHE SAN GUFO GLI AIUTI!
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