ROSA FRESCA AULENTISSIMA?
NO, NERA MISSINA!
© Paolo Cielo d'Alcamo, 1230 - 2024
Giorgia ex-missina banalissima, che compari in TV
Li nigri ti bramano, pueri et vetusti pure
Ritorna a la tuis dimora et ridona a noi la libertate
A causa tua, non ho requie né di notte né di giorno
Tremulo sempre per la mia amata Italia
Se te lacrimi per me, follia è tua compagna
Potresti arare magnum mare, seminare ad ventum
Ammassare tutti i thesauri di questo mondo
Il mio voto mai conquisterai
Hai toccato dell’abisso il fondo
Mai pensai di votarti, vorrei prima morire
Poiché i tuoi suffragi mi rapiscono la gioia et il diletto
Quando t'affiguro, oscura missina,
Grandi brividi di spavento mi pervadono
Va' a Predazzo, abbandona il Chigi palazzo
Non vo' ch'el tuo regno si dilunghi
Meglio stava il reame del beota bunga bunga
Fai attenzione, non usare più la spranga
Com'esser vien che trovasti buono giungere qui
Ti consiglio di far le bisacce e partir di lì
Tu nuoci all'Italia da vespro a matutino
Se mi dessi tante tangenti, come d’uso in quel di Roma
Et pure uno scranno nel concilio
Ti manderei a quel paese
Intendi, crine biondo dipinto, ciò che ti dico?
Tu effingi Kaja, Mette et Sanna
Tres giovani donzelle venerunt ante te
Cor dulce et iustum batte in quelle tre
Benito t'ha pressato finché non t'ha domato
Guardati, donzella, il Duce se n'è andato
Hai mentito agli elettori in tutta Italia
Li hai ammaliati con promesse oscure
Sei andata in Albania e Tunisia
Crine biondo tinto non trovasti là alcun moto
In te, ex-missina, nihil invenio di lieto
Che debba io pentirmi? Potius possa io essere ucciso
Nunquam i probi italiani soffrano propter me!
Tempo fa, Benito fugit correndo a gambe levate
Segui il Duce, nigra ex-missina
Le tue menzogne mai ho gradito
Quantità sono li dolori che tu m'hai posto nel core
Anco solo a pensarvi tremulo quando io esco!
Ancor non rifiutai tanto alcuna donzella in questo mondo
Quanto te, fiamma indesiderata
Ego credo che Benito ti abbia addestrata
Inique resi tu le tasse, pauperes et dives come unus
Hai condonato l’evasione per incassare voti in più
Et di IVA non se ne parli più
Publica sanitas hai affossato perlopiù
Salari e pensioni da fame sostieni tu
Attacchi la stampa della libertate
Scribi su quella del regime
Menti in Parlamento, offendi l’opposizione
Alle tuis radunate oceaniche
Inviti pessimus in mundo
Ah, infelice sum, quanto è spietato il mio destino!
L’Eccelso è veramente irato con me
Ti ha concepita per seguire il cammino di un uomo malvagio
Ricerco in ogni angolo del mondo, vasto come è
Non troverò donna più crudele di te
Delli tuis sproloqui nulla giovamento ricevo
Ché più non discorro de le tue viltà
Credidisti di seminare fasci, ma i fasci bruceranno
Et colpo fatale alli tuis fratelli verra dato
Ergo, si cerebrum habes, tace!
Non mi impaurisce nessuna macchina di odio
Rimango in questa maestosità del castello della libertate
Considero le tue narrazioni meno di quelle di un malato
Se tu non ti alzi da qui e te ne ite
Gli italiani ti cacceranno et ciò mi aggrada assai
ITE DOMUS NIGRA MISSINA ET MANET!
Kaja, Mette e Sanna sono le giovani Presidenti del Consiglio di Estonia, Svezia e Finlandia.
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